Eutopia di Francisco Gomez Paz, sedetevi sull’innovazione

Un sogno, un progetto, un’utopia. Ma soprattutto pura innovazione. Stiamo parlando della nuova sedia che Francisco Gomez Paz ha appena presentato al Fuorisalone del Mobile 2018. Non fatevela sfuggire: è la sintesi perfetta del Design con la “D” maiuscola.

 

  • Cos’è Eutopia di Francisco Gomez Paz, la sedia che “rivoluziona” la sedia.
  • Cos’ha di speciale Francisco l’ha realizzata tutto da solo senza viti, colle o chiodi ed è talmente leggera che bastano tre palloncini a farla volare (e infatti pesa solo 1800 grammi, un solo etto in più della mitica Superleggera di Gio Ponti). Ma la vera novità è che non si tratta di un’autoproduzione artigianale. Questa sedia, infatti, è il primo prodotto industriale rigorosamente progettato per essere fabbricato in serie con tecnologie flessibili come taglio laser, controllo numerico e stampa 3D. Eppure tutto, dal primo schizzo al processo produttivo, è stato creato in autonomia dal designer stesso nel suo laboratorio.
  • Com’è fatta La base è formata da 12 listelli di legno di 6 mm di spessore: le gambe in multilaminato si montano a incastro a croce e all’altezza del sedile si aprono per formare diversi piani che lavorano in sincronia per accogliere seduta e braccioli e rendere la sedia resistentissima. Il resto della struttura è in legno massello, 10 elementi in tutto che compongono poggiabraccia, schienale e base. Il legno usato è Paulownia, conosciuto come l’”alluminio del legno” un materiale riscoperto di recente: proveniente da alberi capaci di assorbire al meglio gli agenti inquinanti, è il 30% più leggero di qualsiasi altro tipo di legno di essenza dura, è ultraresistente e sostenibile. La riduzione del materiale della struttura è quello che permette di ottenere il peso piuma di 1800 grammi.
  • Di chi è l’idea Francisco Gomez Paz, designer argentino di fama internazionale che questa volta ha voluto mettersi in gioco sperimentando in autonomia (a casa sua, a Salta in Argentina, lontano dai processi industriali del design) un progetto utopico, per trasformare un sogno in realtà (e per farlo ha impiegato 3 anni). Progettista atipico, per lavorare si concede la lentezza che apparteneva ai maestri degli anni Cinquanta e dal tempo trae la sua libertà: la sua sedia, frutto di questa libertà, è innovazione pura.
  • Ci piace perché…  Questa sedia era un sogno nel cassetto di Francisco, che per realizzarlo ha impiegato ben tre anni, lavorando in totale libertà e con il puro gusto della sperimentazione. È una sedia che racchiude tutti i diktat della progettualità: è squisitamente bella e innovativa, è frutto di una lunga ricerca e sperimentazione, non ha bisogno di viti o chiodi, si regge su un ingegnoso gioco di incastri, è resistentissima, leggerissima e persino ecosostenibile. Insomma, questa sedia ha proprio il Design nel DNA.
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