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Olive di Ana Hagopian.

La nuova stilosissima versione della gorgiera barocca? Un aristocratico collier in petali di carta riciclata.

 
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Division di Anne Goy.

Reinterpretazione della classica spilla preziosa, le geometrie in ottone dorato placcato ferro o pvc colorato, da mixare sul bavero della giacca.

 
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Bjioux di Bruno Testa, design AvetaBiagi Design.

Una trama irregolare che prende spunto dalla natura plasma anelli, bracciali e collier dal sapore vagamente tribale. Per i trendsetter della giungla urbana.

 
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Cappio di Anna Maria Cardillo Design, design Anna Maria Cardillo.

Ispirazione Masai per i bijoux fatti a mano che intrecciano pelle, rafia e legno, in un gioco di geometrie colorate e chic.

 
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Bond di Charlotte Chensasis.

Una linea sinuosa in argento dorato 18 carati avvolge polso e pollice. Più che un gioiello, un tratto distintivo.

 
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Twisted di Sculpteo, design Eric Carreel e Clément Moreau.

Nasce dalla stampa 3D il ciondolo creato da una serie di triangoli ritorti e intrecciati tra loro. Da annodare con un cordino di cuoio o infilare in una catenina essenziale.

 
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Idole di Christofle, design Christofle House.

Due cerchi sinuosi che si muovono e si contorcono in una danza sensuale disegnano il bracciale in argento iper-femminile, ma con grinta.

 
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Mashua di Giulia Boccafogli.

Mashua è una parola swahili che indica le barche in legno usate per viaggiare. E questa collezione è un viaggio nell’eleganza contemporanea tra suggestioni africane, cromatismi orientali e rimandi agli ornamenti degli indiani d'America. 

 
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Armure di Maison 203, design Odo Fioravanti.

Una serie di placche ovali “fluttuanti” disegnano collana, bracciali e persino la clutch. Tutti in nylon stampato 3D.

 
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Oups di Claire Marfisi.

Ceramica, grès o porcellana: i collier del 2019 giocano con geometrie candide e materiali inaspettati.

 

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Mario Rossi

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