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rovocazione o riflessione? Di certo Serena Confalonieri ci ha abituati a incursioni in mondi inesplorati e a visioni alternative della realtà, tra arte e immaginifico.
E con Nebula, l’ultima delle sue esplorazioni con il vetro borosilicato soffiato, ci lascia ancora una volta a bocca aperta. Sinuosa e fiabesca, questa famiglia di oggetti che sembrano fatti di bolle di sapone (e ci proiettano immediatamente nel Paese delle Meraviglie in compagnia di Alice e dello psichedelico Brucaliffo) è l’ultima auto-produzione della designer.
Ispirata alla leggerezza del fumo e al mondo frizzante degli anni Settanta, la collezione Nebula comprende tre bong, alias tre pipe ad acqua dall’aspetto a dir poco fantasioso. Sfumature colorate, corpi eterei e bombati, accenti che fanno del design un’arte e dell’arte un oggetto di design. Serena Confalonieri sceglie un approccio a un tema attuale e delicato (l’uso sempre più diffuso della cannabis legalizzata) e lo fa puntando sulla sua cifra stilistica, con una produzione artigianale di altissima qualità e un pizzico d’ironia.
Il nome, Nebula, è un rimando alle sfumature rarefatte delle nebulose e vuole evocare un’atmosfera fluida, dove il vapore acqueo ridefinisce gli spazi e il tempo, tra colori evanescenti e visioni inedite. Nebula “suggerisce” pipe da compagnia o per il piacere solitario, ma anche, perché no, inaspettati vasi che ospitano delicati bouquet. In un’eterna dicotomia di vizi e virtù.
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