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spira simpatia a prima vista la casa dell’architetto Ester Bruzkus, un piccolo loft in un'invidiabile posizione in centro a Berlino. Colori vivaci, contrasti decisi, ma anche accostamenti delicati e materiali i più vari, creano un ambiente anticonvenzionale e dinamico. Anche stili di epoche e culture diverse – in ordine casuale: anni 50, vintage, Giappone, moderno, grandi classici e proprie creazioni, si intrecciano in un armonioso mix eterogeneo, quasi fosse il manifesto della giovane interior designer contro il rigore minimalista del mono-tono “tutto bianco”.
Mix and match, mischia e abbina, questo è il motto di Ester. Lei stessa è un mix di culture ed esperienze molto diverse. Di origini russe, nasce ad Haifa in Israele, cresce a Berlino dove si laurea, frequenta un master a Parigi e nel 2012, dopo tanti viaggi di formazione negli Stati Uniti, fonda con il suo collega tedesco Patrick Batek lo studio Bruzkus Batek, dove la sua grande curiosità e il coraggio di rischiare si trasformano in progetti abitabili.
Siamo nella più anticonvenzionale città della Germania e, fra i tanti progetti di riqualificazione urbana d’avanguardia intorno al Prenzlauer Berg (ex Berlino est), alla fine degli anni 90 è nato anche questo palazzo all’insegna della flessibilità dell’abitare (Flexibles Wohnen). Progettato in cemento, ferro e vetro dall’architetto Wolfram Popp, il concetto è semplice: bagni e cucine compattati, tutto il resto è spazio libero, divisibile da eleganti ante movibili in legno a tutt’altezza.
Il loft occupa l’edificio da parte a parte. Le due facciate completamente vetrate hanno delle balconate rialzate di 40 cm rispetto al pavimento interno. Il piano rialzato prosegue come pedana per quasi 2m anche all’interno dell’appartamento, dando l’opportunità di creare delle zone particolari, notte, living o, con le portefinestre aperte, dei veri e propri terrazzini. Un progetto “intelligente”, piaciuto moltissimo ai tanti architetti ed artisti che hanno deciso di vivere qui, tanto che con lo stesso concetto è stato costruito anche un secondo edificio.
Sul lato cucina Ester ha sfruttato la pedana rialzata come invito al balcone, mentre sul lato opposto l’ha allargata quanto basta per farne la sua camera da letto. L’ispirazione per quella che chiama “la mia piccola box giapponese” è nata durante un suo soggiorno in Giappone nel leggendario Okura Hotel Tokyo degli anni ’60 (attualmente in fase di demolizione!). La stanza in cui si è ritrovata, rispecchiava perfettamente la sua idea di contrasto consapevole di elementi che, per la varietà di materiali (dai diversi legni alle piastrelle e i lampioni), non ci si immagina proprio possano essere combinati. Abbinati invece a geometrie semplici e rigorose riescono sorprendentemente a creare un insieme armonico.
Cemento, marmo, ferro e legno… e poi il turchese, il giallo, l’arancione, del rosa pallido e del nero, e ancora morbidi tappeti sbiaditi, fredde superfici lucidate, caldo rovere naturale … Non è la descrizione di un appartamento nel caos, ma il racconto di una casa anticonvenzionale e incantevole, in cui sono sapientemente combinati i più disparati materiali e colori. L’individualissimo mix eterogeneo di pezzi in stimolante tensione fra di loro creato da Ester Bruzkus risulta meravigliosamente armonico nel suo insieme. La battaglia contro gli ambienti noiosi e sterili è definitivamente aperta!

Project info
Interior design di un appartamento in città
Luogo: Berlino. Germania
Dimensioni: ca. 100 mq
Illuminazione: PSLab, Stoccarda
Interior design e arredo:
Bruzkus Batek Architekten Partnerschaft
Schwedter Straße 34a, 10435 Berlino
Team: Ester Bruzkus, Patrick Batek, Zlatan Kukic
Tel: 0049 (0) 30 440 421 32
Email: office@bruzkusbatek.com
bruzkusbatek.com
Foto: Courtesy Bruzkus Batek.
Credits Jens Bösenberg