È
probabile che non riusciremo mai a scoprire tutto quello che Giò Ponti ha creato nella sua vita. All’opera sterminata, minuziosamente catalogata dalla Giò Ponti Archives, si aggiungerà probabilmente questo palazzo in centro a Milano, vicino alla vecchia fiera. La scenografa teatrale che vive qui con la sua famiglia, ha voluto riportare allo stato originale ogni possibile dettaglio.
La famiglia è di casa in questa zona del centro di Milano vicino alla vecchia fiera dismessa, dove ora grandi nuovi progetti architettonici stanno prendendo forma e getteranno le loro lunghe ombre sulle case. Ma le radici sono radici e qui la famiglia ha cercato e, quando sono stati messi in vendita gli appartamenti dell’intero palazzo, ha trovato una casa più spaziosa da ristrutturare alla perfezione secondo le sue idee ed esigenze.
Importantissimo è stare tutti insieme in cucina attorno ad un grande tavolo. Cucinare è una vera passione per i padroni di casa, anche se da una cucina così perfettamente in ordine non si direbbe. Mistero letteralmente racchiuso nello schienale attrezzato della cucina Artematica di Valcucine. Profonda 80 cm, i 20 cm a ridosso della parete contengono e nascondono tutte le attrezzature da cucina, prese elettriche e rubinetto compresi. Per cambiare faccia a fine serata.
Il corridoio, uno spazio spesso un po’ dimenticato della casa, qui è quasi una passeggiata musicale, per la gioia di chi, come la padrona di casa, lavora in teatro. Le linee orizzontali bianche e nere dal ritmo intermittente ricordano una tastiera al rovescio, e allargano visivamente il corridoio. Gli archi, squadrati dalla precedente proprietà, sono stati ripristinati. Alle pareti le lampade in ottone disegnate da Giò Ponti negli anni ‘50, oggi riprodotte da Pollice Illuminazione, completano la rispettosa ristrutturazione voluta dalla padrona di casa.
Vicino alla libreria un angolo appartato per studiare o prendere un caffè. In omaggio a Giò Ponti le sue sedie Superleggere del 1955 ancora prodotte da Cassina 1955 in perfetta armonia con il tavolo Tulip disegnato da Saarinen all’inizio degli anni Quaranta e la lampada Tolomeo nella versione nera del 2011.

La scenografia è un grande mestiere d’arte. Una finzione che con pochissimi elementi crea l’ambiente e l’atmosfera giusta. La scelta della tappezzeria Ex libris di Fornasetti (del 1953) con i sui libri in pelle stampati, crea un soggiorno vero come fosse quello sul palco di un teatro.
La grande camera da letto dei figli con una parete curva sul lato bow window dà a ciascuno il suo spazio con mobili di raccordo creati su misura per sfruttare al meglio lo spazio da condividere. Qui la tappezzeria è di carattere semplice e deciso, un messaggio chiaro per i ragazzi.

Project info
IL PROGETTO
Ristrutturazione di un appartamento in un palazzo degli anni ‘50.
Luogo: Milano, Italia
Cliente: Privato
Dimensione: 120 mq ca.
Foto di Silvia Rivoltella
Arredo:
Spotti Milano:
www.spotti.com